Il territorio

La struttura è situata nel comune di Ravello a circa 365 metri sul livello del mare lungo la Costiera Amalfitana tra Minori e Amalfi. La sua storia millenaria dalle origini romane del V secolo raggiunge il suo apice dal 1 settembre 839 con la nascita della Repubblica marinara di Amalfi e del suo Ducato. Nell’alternarsi delle vicende storiche nel periodo normanno (1073-1131), nell’ epoca sveva (1194- 1266) e in quella angioina (1266-1398) le prestigiose famiglie ravellesi vissero momenti di fasto e di crisi economica legati all’avvicendarsi al potere dei vari sovrani, alle guerre locali ed infine all’ infeudazione del 1398.
Nel 1583 dopo i Sanseverino si insediarono i Piccolomini da Siena, molte famiglie nobili si trasferirono a Roma e le altre che scelsero di restare a Ravello la riscattarono dal dominio feudale pagandone il possesso all’ultima discendente Maria D’Avalos. Dopo il decennio francese con la riduzione dei siti religiosi e la soppressione di alcuni antichi cenacoli monastici, Ravello visse il suo periodo di splendore con i Borbone e la costruzione della strada da Vietri ad Amalfi che la resero celebre tra i viaggiatori europei e la resero celebre nel mondo.

Il Pendolo è il nome del canale che trasporta acqua dalla sorgente in località Sambuco fino ai terrazzamenti della zona.
L’edificio è a breve distanza dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie documentata sin dal 1163 e in origine dedicata a S. Matteo del Pendolo, dalla chiesa della Santissima Annunziata del 1277, dalla splendida villa Rufolo documentata dall’ XI secolo e dal Duomo di Ravello, dedicato a Santa Maria Assunta e risalente al 1086.
Le tracce dell’antica murazione della città di Ravello risalenti al 1286 grazie alla quale riuscì a difendersi nel corso dei secoli dai vari attacchi subiti dal centro collinare, sono visibili a valle della Villa Rufolo e della Chiesa dell’Annunziata. In questo tratto si rilevano un paio di costruzioni a metà strada tra l’Annunziata e la Chiesa della Madonna delle Grazie, dove doveva esserci una delle porte della città. Da questo punto, il muro sopravvive ancora in una macera di contenimento del terrazzamento a monte del quale sorgeva la chiesa di S. Andrea del Pendolo; qui il muro è caratterizzato dalla presenza ad intervalli di 30 m circa di elementi strutturali, identificabili con torri dalla pianta semplice (sotto i rovi sono presenti strutture con vani finestra a saettera). La sicurezza che questo sia ancora il muro che proviene dalla prima torre individuata viene data dalle caratteristiche del materiale da costruzione, identica pietra e identico colore della malta.

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